top of page

AMICHE PER (un) CASO - Nicole





“Caro diario,

oggi è stata una giornata abbastanza tranquilla. Dopo scuola sono andata in pasticceria per prendere qualche dolciume. Il profumo che c’era mi ricordava quando preparavo dolci con mia mamma.” - Può bastare così, oggi non ho fatto niente di nuovo. – Pensò Caroline chiudendo il suo taccuino giallo con sfumature argentee, mentre una lacrima le rigava il viso.

Era passato tanto tempo da quel brutto incidente mortale che aveva coinvolto i suoi genitori. Accadde tutto in una fredda giornata autunnale, stavano passeggiando per la strada quando, dall’angolo di una piazzetta, sbucò un cavallo dal manto nero a chiazze marroni, inferocito, che trainava una carrozza alla cui guida non c’era alcun conducente. I suoi genitori furono feriti gravemente e non riuscirono a sopravvivere.

Solitamente tendeva a voler dimenticare tutto ciò, così, per distrarsi, decise di andare a casa della sua migliore amica Alice.

S’incamminò con un’espressione cupa sul viso.

Bussò alla porta e ad accoglierla c’era la mamma di Alice con dei deliziosi biscotti appena sfornati.

Poco dopo le ragazze salirono in camera per giocare e chiacchierare.

Negli ultimi giorni l’amica aveva fatto un po’ di cambiamenti alla sua camera tanto che Caroline stentava a riconoscerla. C’era ancora molto disordine ma non ci fece caso e si sedette comoda sul letto dalle lenzuola di un bianco candido.

Notò che vicino a lei si trovava un giornale, lo prese e iniziò a leggere:

- Ancora una volta, come ogni anno, in questo giorno, il tragico incidente si ripete. Un cavallo inferocito travolge due persone uccidendole entrambe. Questa volta, però, a cambiare è solo il luogo. Saranno tutte coincidenze o c’è un colpevole dietro a tutto ciò? – Con faccia sorpresa si voltò verso Alice e le disse:

- È strano. Succede la stessa cosa ogni anno –

- Secondo me non sono coincidenze, è impossibile! – disse l’amica con la stessa faccia stranita.

- Perché non fanno niente? Vengono uccise tante persone ma nessuno sembra preoccuparsi di trovare un colpevole – affermò Caroline

- Dovremmo indagare! – Concluse Alice.

Uscite di casa andarono in biblioteca e, una volta arrivate, chiesero dove fosse lo scaffale della cronaca locale. Caroline non era mai stata in quel posto e rimase a bocca aperta osservando gli enormi ripiani stracolmi di libri che erano disposti in ogni stanza. Si avvicinarono ad un reparto indicato dal cartello “news” e cercarono tutti i giornali che riportavano articoli riguardanti l’incidente. Li presero in prestito e tornarono a casa di Alice per fare qualche ricerca e cercare di capirne di più riguardo quegli strani eventi.

In preda alla confusione e, non riuscendo a trovare una soluzione, chiesero aiuto alla madre dell’amica che probabilmente sapeva qualcosa in più.

Nonostante le diverse ricerche non riuscirono a trovare neanche un piccolo indizio che le potesse aiutare. Dopo ore e ore di ricerca senza risultati decisero di smettere.

Caroline tornò a casa sua e si addormentò velocemente, era stata una giornata piuttosto impegnativa. La mattina seguente si svegliò e si preparò per andare a scuola. Decise di passare dal panettiere per fare colazione.

Quando entrò un profumo di pane appena sfornato le invase le narici ma non per molto tempo perché, qualche minuto più tardi, la sua attenzione fu catturata da uno strano signore calvo con molte cicatrici che parlava ininterrottamente con un coetaneo.

Caroline era molto curiosa e dopo aver preso un panino si sedette al tavolo affianco a loro.

- Mike mi serve un altro cavallo, quello che ho è stanco e vecchio, non posso continuare così con quell’ animale rammollito – disse l’ambiguo signore.

Caroline ebbe un piccolo sobbalzo, ma fortunatamente nessuno dei due signori la notò. Con un’intuizione decise di uscire da quel posto e andò subito dalla sua amica Alice per raccontarle quello che aveva sentito. Non voleva affrontare l’argomento a scuola, così la raggiunse direttamente a casa sua. Mentre correva le si strappò un lembo dalla gonna e per poco non le si ruppe il tacco dello stivale.

Le raccontò tutto, quasi senza prendere fiato e insieme decisero di informare la mamma che, con stupore e preoccupazione, disse:

- È molto probabile che sia lui il colpevole ma non ne abbiamo le prove. Ora voi andate a scuola nel mentre io parlerò di questa cosa alla polizia. –

La giornata scolastica passò velocemente. Quando Caroline e Alice tornarono a casa la mamma disse loro:

- Ragazze ho detto tutto alla polizia e, dopo vari interrogatori e ricerche, hanno trovato chi c’era dietro a quegli incidenti, era proprio il tipo della pasticceria.

- Sono riusciti a capire perché ha voluto uccidere persone innocenti? - Aggiunse Alice

-Anche se il colpevole non ha dichiarato niente a riguardo, gli inquirenti suppongono che l’abbia fatto per vendetta. Qualche anno fa, si trovava insieme alla sua famiglia, quando all’improvviso, un cavallo imbizzarrito ha travolto la carrozza sulla quale viaggiavano uccidendo i suoi genitori; da quel giorno lui provoca lo stesso incidente nella speranza di uccidere il colpevole di quel tragico evento -

Alice e Caroline continuarono ad ascoltarla con attenzione.

- Ah, quasi dimenticavo, aggiunse, ci hanno dato una ricompensa per aver smascherato un criminale che ricercavano da anni. Sono cinquanta monete. Tieni – disse, tendendo la mano verso Caroline - te li sei meritate! -

La ragazza sorpresa rispose:

- Grazie, sono davvero molto contenta e soddisfatta di aver contribuito a risolvere questo caso ma, senza il suo aiuto e quello di Alice, non ce l’avrei mai fatta. Inoltre, devo ringraziarla per tutte le volte che mi ha ospitato, facendomi sentire parte della famiglia. Credo che questa ricompensa sia anche vostra. -

Caroline divise le monete e le porse alla madre di Alice che la ringraziò con un radioso sorriso. Quello stesso pomeriggio chiese all’amica di accompagnarla nel luogo dove i genitori erano stati sepolti. La ragazza, annuendo, prese un mazzo di fiori e l’accompagnò. Quando arrivarono Caroline si chinò sulla lapide e, con il viso rigato dalle lacrime, vi appoggiò delicatamente delle petunie. Dopo poco la ragazza avvertì una strana sensazione, si sentì sollevata, come se si fosse tolta un enorme peso di dosso, aveva finalmente fatto giustizia!

11 views0 comments

Recent Posts

See All

Comments


© 2019 Lauretta Ricci

bottom of page