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Sono sicura che il titolo vi abbia sorpresi. Eh no, non sono una di quelle che vi farà la solita e noiosa lezione sul chi sono: sono Marco, sono Luca, sono Pina (così avreste risposto prima di sentire questa storia), ma aspettate di leggere il finale…
In un paesino non molto lontano da te, viveva una dodicenne di nome Giorgia.
Giorgia si descriveva come la ragazzina timida della classe, quella che rimaneva in disparte a ricreazione, e che veniva scelta sempre per ultima nei giochi di squadra, ma tutto ciò non le dava fastidio, perché è sempre stata abituata dai genitori di doversela cavare da sola, ‘’Il mondo non è fatto da amicizie, pensa a studiare e a fare successo’’, questa è la frase che le ripetevano sempre i genitori ogni qual volta l’adolescente si lamentasse di non avere amici.
Eppure, lei non la pensava così. Giorgia era convinta che oltre allo studio ci dovesse essere una persona su cui fare appoggio, e magari un gruppo di amici con cui uscire il sabato sera. Decise quindi che tutto doveva iniziare a cambiare.
La mattina seguente si svegliò molto più presto del solito, 5:00, c’era scritto in rosso sulla sveglia appoggiata sul comodino di fianco al letto, Giorgia sgranò gli occhi, si stiracchiò, e non appena riuscì a vedere il più piccolo foro di luce con la punta degli occhi, si alzò di scatto e guardò fuori dalla finestra, proprio come faceva con la sorellina qualche anno prima che il mondo le portasse via la sua unica ‘’amica’’ per colpa di una malattia mortale. ‘’A volte la vita è proprio ingiusta’’, si ripeteva ogni volta che sentiva il nome di sua sorella Agnese.
Giorgia vide il cielo, era bianco con qualche sfumatura di giallo e arancione, come se non molto lontano da lì un pittore incominciò a colorare il suo dipinto, e delle piccole goccioline sarebbero cadute sul cielo, la ragazza vide anche due case sui toni del marrone, che le ricordavano la fragranza della sua stagione preferita: l’autunno, le risaltò in mente un pomeriggio di due anni prima quando durante un ventoso pomeriggio lei e sua sorella Agnese andarono a giocare in mezzo a tutte quelle foglie colorate ed ammucchiate per saltarci sopra.
Giorgia si diresse poi in cucina, per assaporare gli squisiti muffins fatti dalla madre, ma se ne poté magiare solo uno. A tavola, (come ogni giorno d’altronde) regnava il silenzio, l’unico rumore era quello degli uccellini che da fuori alla finestra cantavano una allegra canzoncina.
‘’ Giorgia come mai ti sei svegliata così presto?" Disse la madre.
La ragazza esitò a rispondere, - Devo dire la verità o mentire spudoratamente? - pensò, ma alla fine decise di mentire: ‘’Non avevo sonno e quindi mi sono svegliata prima’’ disse Giorgia con sguardo innocente.
Subito dopo si diresse in camera, dove si vestì proprio come aveva scelto accuratamente la sera prima: un jeans beige a palazzo è una maglia marrone abbastanza corta, poi si mise tre anelli oro.
Arrivò a scuola con sguardo deciso, entrò in classe come se stesse facendo una sfilata e si mise nel suo banco, terza fila vicino alla finestra, prese il suo quaderno degli appunti e iniziò a scrivere tutto ciò che dicesse la prof, anche le cose inutili.
Durante la ricreazione il solito gruppo di ragazze si riunì per mangiare e parlare dei fatti di tutte le persone esistenti sulla terra, ma qual giorno percepii qualcosa di diverso, si avete presente quella strana sensazione che qualcosa cambierà nella vostra vita, magari proprio quella più pericolosa, ma che dopo disinfettato le cicatrici, si riavrà di nuovo la pelle perfetta. Ecco questo è tutto ciò che si sentiva Giorgia, e il suo sesto senso non si sbagliò, nemmeno stavolta. All’ultimo banco a sinistra vide una ragazza dai capelli chiari e gli occhi scuri, che mangiava da sola il suo panino con il prosciutto, ‘era quello chiaro’, pensò ma poi continuò ‘mannaggia, non ricordo mai se il prosciutto chiaro era quello crudo o quello cotto’, ma non si lasciò prendere da questa domanda esistenziale; prese il suo panino e andò verso la ragazza ai suoi occhi ancora sconosciuta.
Aveva un buco proprio qui sullo stomaco, aveva paura di non fare una buona prima impressione.
‘’ Mhm…. Visto che siamo le uniche a non poter stare in quel tavolo, che ne dici se mangiamo insieme? ‘’ disse tutto d’un fiato.
La ragazza prima di rispondere esitò un attimo, ma poi fece un gran sorriso e aggiunse "certo siediti pure, guarda, là c’è una sedia, prendila e mettiti di fronte a me".
Giorgia non disse niente, fece un sorriso quasi non sforzato, ma che dentro di lei emanava un’emozione di gioia indescrivibile, poi prese la sedia e la mise davanti a lei, e d’un tratto calò un silenzio abbastanza imbarazzante, che fu sdrammatizzato dalla ragazza di fronte lei, Marta.
‘’Cosa hai nel panino? Dall’odore di sembra salame, sai sono abbastanza esperta di salumi, i miei genitori lavorano in una salumeria’’ disse Marta, poi concluse con una piccola risata, che fu subito contraccambiata, Giorgia rispose ‘’Accidenti, hai proprio ragione’’ e prima che Marta potesse rispondere suonò la campanella e Giorgia dovette ritornare al suo posto.
Le due ragazze passarono il resto delle due ore a scambiarsi bigliettini, e quasi alla fine della quarta ora le arrivò il bigliettino che aspettava da 12 anni.
‘’Oggi vorresti venire a casa mia verso le 16:00?’’ In quel momento il suo cuore iniziò a galoppare e la testa a navigare nella gioia più immensa, ma l’euforia svanì nel tempo più immediato, ’Ma cosa dico hai miei genitori?’ Giorgia non volle pensare a questo, o almeno ci avrebbe pensato dopo, adesso cercò di capire cosa avrebbe dovuto scrivere sul bigliettino dato che Marta le aveva lasciato un micro spazio per rispondere, alla fine decise di rispondere con un semplice ‘’Sì, certo.’’ Poi ripiegò il biglietto e glielo diede.
Il resto dell’ora passò molto lentamente per Giorgia, ma appena suonò la campanella, la ragazza rifece lo zaino, si mise le cuffie e ritornò a casa, appena entrò lasciò lo zaino vicino alla porta, e mise il giubbotto sull’attaccapanni di legno, quindi si diresse subito in cucina, dove sua madre le aveva lasciato il piatto caldo, poi pensò subito a cosa avrebbe dovuto dire ai suoi genitori, ‘’Non potevo certo scomparire dal nulla’’ disse a bassa voce, ma subito dopo pensò ‘Ma se gli dico che la prof di danza ci ha messo una lezione extra per essere più pronti per la gara di domenica?’ pensò, ‘Sì, poteva funzionare!’
Prese il telefono e chiamò sua madre, lo mise vicino all’ orecchio e appena rispose la ragazza disse ’’Mamma, la prof di danza ci ha detto che oggi verso le 16:00 si farà una lezione extra, sai per essere più preparate al saggio di domenica, ci posso andare, giusto?’’ La madre non disse niente per un secondo ma poi aggiunse, ‘’Certo, però dovrai andarci da sola perché ne io che tuo padre saremo a casa fino alle sette’’, Giorgia era felicissima, ma per non dare sospetto disse, ’’Ah, ok’’ poi staccò la chiamata è andò subito in camera per fare i compiti, e circa mezz’ora prima dell’incontro con la sua nuova ‘’amica’’ iniziò a preparare il suo borsone per danza, che però avrebbe portato a casa di Marta.
Appena scoccarono le 15:40 Giorgia uscì di casa,’’ non volevo certo arrivare in ritardo al mio primo incontro con un amica’’ pensò tra di lei, e infatti alle 16:00 si trovava fuori la porta della casa di Marta, e precipitò nell’ansia più assoluta, si fece coraggio e bussò alla porta ‘’toc, toc’’, subito dopo la madre di Marta le aprì la porta ( forse la stavano già aspettando) appena entrò, si rivolse verso l’allegra signora, era alta con i capelli chiari, e una frangetta che le nascondeva anche buona parte degli occhi, Giorgia si limitò a dire ‘’Salve’’ e la signora le fece subito un sorriso, Marta capì velocemente la preoccupazione di Giorgia, così disse: ‘’Giorgia che ne dici se andiamo su in camera mia’’
‘’Certo!" disse "Non vedevo l’ora’’ rispose la ragazza.
Le due amiche si diressero subito al piano di sopra, salirono la grande scalinata di legno, e si ritrovarono su un lungo corridoio, oltrepassarono i due bagni e la stanza del fratello, e si misero sul letto della camera di Marta,
‘’Perché hai portato quella borsa’’ disse Marta con sguardo curioso, ma poi si rese conto che forse non doveva fare questa domanda, data la faccia di Giorgia,
‘’Perché i miei genitori non vogliono che io abbia amici, e così gli ho detto che la prof di danza ci voleva far fare una lezione in più per essere più pronte al saggio di Domenica’’
‘’Ooh’’ Si limitò a dire Marta ma poi aggiunse, ‘’Allora cosa vogliamo fare?... ti piacerebbe giocare a monopoli con mio fratello e il suo amico?
‘’Certo ‘’ disse Giorgia, anche perché non sapeva cosa fare altrimenti.
I quattro ragazzi scesero di fretta dalla lunga scalinata di legno, e si misero sul tavolo della cucina, però Marta andò prima in salotto e aprì il l’ultimo cassetto di un mobile e prese il gioco, lo portò in cucina e iniziarono a giocare, la partita fu talmente corta (dato che Giorgia e Marta non erano brave in questo gioco, soprattutto se giocavano insieme) che ne fecero altre due, ma persero sempre. Alla fine andarono tutti e quattro sul divano a vedere un film, che finì alle 18:50, che era l’orario che Giorgia si era data per stare a casa, quindi prese subito la roba, salutò l’amica, e iniziò a correre come non aveva mai fatto in tutta la sua vita arrivò a casa per le 19:07, ma fortunatamente i genitori non erano ancora arrivati, prese la borsa da danza e la portò di sopra, e si mise sul letto a chattare con la sua nuova amica, i genitori arrivarono alle 19:10 ‘Giusto in tempo pensò Giorgia’, intanto la madre andò a preparare la cena, e dopo mezz’ora tutta la famiglia si riunì, ma sta volta non ci fu silenzio, nemmeno per un secondo. Appena prese la forchetta Giorgia disse:
‘’Mamma, papà, oggi non sono stata a danza’’
‘’Cosa! ‘’ disse la madre con lo sguardo più indignato che avesse visto in dodici anni della sua vita.
‘’Sono stata a casa di Marta, la mia nuova amica, e potrete anche arrabbiarmi con me, non farmi più uscire, o prendermi il telefono per un mese, ma io ho bisogno di un’amica, prima dell’incidente stradale di Agnese, giocavo con lei, ma ora che lei non c’è più ho l’esigenza di avere un’amica, e vi chiedo scusa se non vi ho detto fin da subito la verità, ho sbagliato, e lo so, ma l’ho fatto per un buon motivo’’
La madre e il padre si scambiarono un rapido sguardo, ma subito dopo la mamma aggiunse.
‘’Giorgia, siamo stati troppo egoisti a pensare che un adolescente, non volesse degli amici, scusaci’’, disse con un dolce sorriso stampato sul volto, ma poi riprese la sua faccia iniziale ed esclamò ‘’però fatto sta che ci hai mentito quindi laverai i piatti per una settimana’’.
Giorgia fece un gran sorriso, era contenta che i genitori avessero capito la sua esigenza; perciò, non si fece trasportare dalla seconda parte del discorso di sua madre, ma la vera gioia la sentii dalla voce del padre che disse ’’comunque se vuoi domani la puoi far venire a casa nostra’’ a quel punto Giorgia per poco non saltò dalla sedia, e disse ‘’ dopo le scrivo subito, ansi lo faccio ora, altrimenti c’è la possibilità che non legga il messaggio’’.
Ma quindi tu chi sei? Sei la vecchia Giorgia, quella esclusa, e senza una voce, oppure quella nuova, quella che ha dato valore alle sue parole, e che alla fine e rimasta più che contenta?
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