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CLOE E LA SCOPERTA DI UNO STRANO LEGAME - Giulia



Era una fredda mattina d’autunno. Fuori pioveva, le finestre erano piene di goccioline e umidicce. La pioggia era assordante e picchiettava nelle orecchie. Nel cielo c’erano grandi nuvoloni grigi che avanzavano vertiginosamente. Cloe si era appena svegliata, sua madre le stava preparando il suo latte, mentre i biscotti erano già in tavola.Suo padre stava per andare a lavoro e salutò Cloe velocemente. Appena si sedette il suo latte era pronto, caldo e fumante in una tazza lucida e splendente. Cloe mangiò in fretta per paura di arrivare in ritardo a scuola. Indossò un maglione rosso a collo alto, dei jeans blu scuro e delle scarpe bianche con i lacci neri. Mise il suo zaino in spalla, prese l’ombrello dalle margherite bianche a sfondo nero, salutò la madre e si incamminò per la scuola.Quel giorno c’erano le seguenti materie:

8:20 inglese, 9:20 tecnologia, 10:35 religione, 11:20 italiano, 12:25 italiano, 13:25 uscita.

Cloe era brava in tutte le materie. A scuola si comportava bene, era una tipa piuttosto solitaria, senza amici. Nel corso della sua vita molte persone le avevano chiesto una sua foto, perché era bellissima: carnagione abbronzata, capelli biondo scuro e occhi azzurri. Ma lei rifiutava sempre perché non le piaceva stare al centro dell’attenzione.

Dopo scuola pranzava in base al menù:

LUNEDÌ: pasta al pomodoro

MARTEDÌ: pasta al pesto

MERCOLEDÌ: pasta con le lenticchie

GIOVEDÌ: pasta con i legumi

VENERDÌ: minestrina

SABATO: minestrone

DOMENICA: pasta con le patate.

Quel giorno era mercoledì, quindi pasta con le lenticchie, un piatto che a Cloe non piaceva molto, ma meglio di niente. Dopo pranzo faceva i compiti, guardava due episodi della sua serie preferita, cioè “Izzy nel mondo dei koala” e poi andava in un posto magico per lei. Fortunatamente aveva smesso di piovere ed era uscito un bel Sole. Comunque, Cloe andava sempre in un bosco che, specialmente in autunno, era bellissimo e pieno di colori e le foglie scricchiolavano sotto i piedi. Si portava un bel libro e si adagiava sotto una quercia ormai secca. Non sapeva nemmeno lei perché le piacesse così tanto anzi, forse era l’unica cosa che le piaceva veramente. Con tutta la calma possibile apriva il libro e leggeva. Stava ci per circa un’ora e mezzo o due, nemmeno si accorgeva che il tempo passava. Dopo esser stata lì per molto Cloe chiudeva il suo libro e tornava a casa salutando, con lo sguardo, il magnifico posto. Se ne andava via tristemente, a volte sentiva le lacrime scenderle sulle guance, quasi come se il bosco fosse vivo. Provava dei sentimenti profondi per esso e salutava piano con un “ciao”.

Appena tornava a casa Cloe si stendeva sul morbido tappeto e pensava alle cose che le erano accadute quel giorno e ci rifletteva su, finché non sentiva gridare sua madre “È prontoooooo!”Quella era la voce più stridula e assordante che Cloe avesse mai sentito in vita sua. Il mercoledì si mangiava il petto di pollo, un piatto buono, direte voi, ma sua madre lo cucinava o sciapo o salato o bruciacchiato.

Di solito nel bel mezzo della cena rientrava il padre da lavoro e Cloe e la madre lo accoglievano calorosamente offrendogli il pasto. Però quel mercoledì accadde una cosa strana. Arrivò di colpo una telefonata. Era la sua compagna di classe Megan che le chiese “Vogliamo diventare amiche?” Cloe svenne. Non era abituata a questo genere di telefonate. Aveva vissuto la sua vita nel silenzio e nella solitudine. Al suo risveglio Megan era davanti a lei e le rifece la stessa proposta di persona e Cloe con un filo di voce rispose: “Sì”.

Da quel giorno Cloe aveva un’amica di cui aveva molto bisogno per condividere le sue emozioni e per ricevere consigli. Megan era sincera e socievole, però anche lei come Cloe non aveva molti amici.

Un sabato Cloe rivelò a Megan il bosco, cioè il suo posto preferito.Megan disse a Cloe se le poteva far vedere la meraviglia di cui aveva parlato e Cloe insicura, ma per paura di offendere l’amica le disse di sì. “Però prima di andare” disse Cloe "porta un libro che ti piace particolarmente”. Anche Megan adorava il posto, ma quando iniziarono a leggere, di tanto in tanto Cloe e Megan vedevano l’una ciò che vedeva l’altra.

Quando se ne andarono, Cloe non era triste come sempre ma confusa. Il suo cervello non riusciva a comprendere l’accaduto e quello le dava fastidio. Anche Megan era stordita ma notò qualcosa di strano in Cloe. I suoi occhi da azzurri lucenti le stavano diventando arancioni .Ad un certo punto Cloe alzò le mani sull’amica e le fece un taglio profondo sulla guancia. Megan fuggì ma Cloe la inseguiva. Quando fu a casa si voltò e Cloe non c’era più. Durante la serata Megan cercò qualcosa di relativo all’accaduto su internet e finalmente trovò un articolo:


COSA SUCCEDE QUANDO DUE PERSONE CONDIVIDONO

QUALCOSA DI TROPPO PRIVATO?

La persona che ha rivelato il segreto molto personale tende ad aggredire la persona a cui l’ha raccontato non ricordandosi più chi è e perde i sensi dopo massimo un’ora.Quando si sveglierà non si ricorderà nulla dell’aggressione.

In quel momento Megan capì e dopo quel giorno non osò più parlare del bosco e quando Cloe cercava di comunicare qualcosa su di esso Megan la fermava cercando di cambiare argomento.

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© 2019 Lauretta Ricci

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