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FINALMENTE INSIEME - Nicole



Axel

Cerchietti di luce mattutina, provenienti dalla serranda leggermente aperta, hanno svegliato Axel; così si faceva chiamare. Con gli occhi socchiusi si è alzata per prendere su gli occhiali vecchio stile e, aprendo la porta con un cigolio provocato dalla maniglia, è andata a fare colazione.

Ultimamente si sentiva Strana, come se tutto intorno a sé si fosse fermato punto era stanca della solita routine punto volevo qualcosa di diverso, che la sorprendesse. Era sicura, però, che se l'avesse desiderato sarebbe successo qualcosa che l'avrebbe stupita... ma negativamente.

- Ciao tesoro, hai dormito bene? - Il padre era in cucina che preparava la colazione.

- Sì. - La ragazza aveva un tono fiacco.

Stava per iniziare un nuovo percorso: il liceo.

Non amava la scuola; preferiva leggere o disegnare. Inventava storie combinando l'arte alla scrittura e, per questo motivo, aveva sempre fatto colpo sulle professoresse disegno e di italiano.

I tre anni di medie erano stati faticosi, ma era certa che il liceo non sarebbe stato da meno.

Nick

- Ehi, Nick svegliati! - l'ha chiamata la mamma.

Un mugolio spezzato proveniva da sotto le coperte dove la ragazza si stava rifugiando.

- Peraltro oggi è il tuo primo giorno di liceo, non puoi tardare! –

- Si mamma - ha detto lei per tutta risposta – ora mi preparo. –

Passando dalla cucina presso una merenda e la divorò mentre preparava lo zaino con tutto il necessario.

Aveva scelto il liceo artistico. Inizialmente la madre non approvava questa decisione ma, alla fine, si era rassegnata.

Nick era in ansia, ma felice. A fare da contrasto a quell’insieme di emozioni, c'era una strana sensazione, che ormai la ragazza che aveva imparato a conoscere e, dandone persino un nome: l'intralcio. Chiamata così perché ogni volta si presentava nel momento sbagliato. È quel miscuglio di ansia e agitazione che non si riesce a controllare mai. La più brutta sensazione che Nick potesse mai provare.


Axel & Nick

Axel stavo andando a scuola con la vecchia Panda azzurra dei suo padre: non voleva camminare, il vento le aveva quasi congelatore ciglia.

Nella sua classe c'erano tutte persone a lei sconosciute.

Di primo impatto le sembravano tutti simpatici, ma non voleva fare amicizia fin da subito. Era una ragazza abbastanza introversa.

All'improvviso la porta si era spalancata e nella classe era precipitato una ragazzina con dei lisci i capelli a caschetto marroni.

- Scusate del ritardo, ho avuto un imprevisto. - Ha detto lei imbarazzata.

La professoressa le ha sorriso e le ha indicato un posto libero come per dire che si sarebbe dovuta sedere lì.

Ha iniziato a fare l'appello lentamente cercando di memorizzare tutti i nomi.

- Francesco Costantini. –

- Presente - Ha risposto lui alzando la mano

- Axel Rizzi –

- Presente –

- Oh! Ma abbiamo due Rizzi qui… siete sorelle?

- No! - Hanno esclamato Nick e Alex in coro.

Mentre la professoressa cercava di conoscere meglio gli altri, le ragazze hanno cominciato a parlare.

- Wow... abbiamo lo stesso cognome! –

- Sì. Magari siamo davvero sorelle come dice la prof. – Ha detto Nick ridendo.

Continuare a parlare fino alla fine delle ore scolastiche nonostante i vari rimproveri dei professori.

- Ehi, che ne dici se vieni a casa mia? – Ha chiesto speranzosa Axel

- Sì! mi piacerebbe molto. –

Appena arrivate a casa il profumo del pranzo penetrava nelle loro narici.

- Papà sono tornata. Ho portato una mia amica, va bene? –

- Certo tesoro… - Il padre era davanti a loro perplesso. Non aveva parole. Il suo respiro sembrava affannato; era sorpreso.

- Cos’è successo papà? Tutto bene? –

- N-Nick… -

- Come fa a sapere il mio nome? Ci siamo appena conosciuti. –

Il padre di Axel era agitato, camminava per la stanza come se qualcosa lo preoccupasse.

Dopo poco si è fermato e ha iniziato a parlare:

- Ragazze, forse c'è qualcosa che vi devo dire... poco dopo la vostra nascita io vostra madre ci siamo lasciati. –

- Aspetta, in che senso "nostra" madre?! –

- Beh – prima di parlare ha fatto una lunga pausa - voi siete sorelle –

- Come! – Hanno esclamato insieme

- Si, io vostra madre abbiamo deciso che era meglio separarvi ma, entrambi, poco dopo ciò, ci siamo resi conto che non era la scelta giusta. Nessuno dei due, però, aveva il coraggio di dirlo. –

Le ragazze si abbracciano senza un apparente motivo, Era l'istinto dirglielo.

Nessuna delle due avrebbe mai immaginato che un giorno avrebbe avuto una sorella, eppure quel giorno era appena arrivato.

Non erano più sole, ma FINALMENTE INSIEME.


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© 2019 Lauretta Ricci

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