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Era un giorno d’estate, era caldo, l’aria era afosa, e il cielo lucido e senza nuvole.
Ero andato al parco e trovai un corvo ma poi da quel giorno e poi non l’ho rivedi più.
Quel giorno stavo giocando e decisi di andare al bar, mentre andavo avevo visto un uccello ,io mi chiesi dentro alla mia testa che tipo di uccello era, lo presi e chiesi al papà che uccello era, mi disse: ”è un corvo!”.
A me piaceva quel corvo ,lui stava fermo sulle mie mani sembrava che avevo un piumino, sembrava felice di stare con me, quando arrivava qualcuno aveva paura, sì avvicinava verso di me, io lo dimostravo a tutti, ma mia mamma mi disse: ”Matteo! metti a posto quello che hai in mano”, io l'ho messo a posto, ma dopo lo ripresi.
Il corvo era nero, sembrava caduto in una pozza di catrame, ed aveva sia il becco e le zampe arancioni come il tramonto, aveva gli occhi celesti come il cielo lucido e lucente.
Il corvo apriva la bocca, aveva fame, io gli diedi un po’ di pane ,poi smise di aprire il becco.
L’aria tirava forte, poi dopo un po' smise. Dopo sentivo la brezza liscia e lucente intorno al mio corpo. L’uccello mi guardava e mi sembrava felice dalla sua espressione, poi lo presi in mano e stava fermo, sembrava pietrificato, pero’ si muoveva un po’, dovevo andare, ma... io avevo la bici e dissi al mio papà e la mia mamma: ”posso stare un po’ con l’uccellino?”, mi risposerò di sì e stetti con il corvo per qualche altro minuto, prima di andare gli feci un nido fatto di foglie, misi il corvo nel nido fatto da me, andai a casa e il giorno dopo aver fatto la partita di calcio andai al parco, ero andato al nido che avevo fatto ma il corvo non c'era c’era più. Ero felice che gli avevo salvato la vita.
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