QUANDO IL SIGNOR HIRAM B. OTIS, MINISTRO DEGLI STATI UNITI, ACQUISTO’ CANTERVILLE CHASE, TUTTI GLI DISSERO CHE STAVA COMMETTENDO UNA GRAN SCIOCCHEZZA, IN QUANTO IL LUOGO ERA SENZA DUBBIO INFESTATO DAGLI SPIRITI. PERSINO LO STESSO LORD CANTERVILLE, CHE IN MATERIA D’ ONORE ERA UN UOMO ASSAI SCRUPOLOSO, SI ERA SENTITO IN DOVERE DI ACCENNARE AL FATTO, QUANDO GIUNSE IL MOMENTO DI DISCUTERE LE CONDIZIONI DI ACQUISTO COL SIGNOR OTIS.
“NEPPURE NOI VI ABBIAMO PIU’ ABITATO VOLENTIERI”, DISSE LORD CANTERVILLE, “DA QUANDO LA DUCHESSA VEDOVA DEL DUCA DI BOLTON, MIA PROZIA, EBBE UN ATTACCO DI NERVI DAL QUALE NON RIUSCI’ PIU’ A RIMETTERSI COMPLETAMENTE, PER COLPA DI DUE MANI SCHELETRICHE CHE LE SI POSARONO SULLE SPALLE MENTRE SI STAVA VESTENDO PER IL PRANZO”.
IL PROPRIETARIO PENSO’ CHE ERANO SOLO BAZZECOLE ED ENTRO’. IL PALAZZO ERA BELLISSIMO: C’ERA UN GIARDINO SPLENDIDO CON UNA FONTANA SCOLPITA IN MARMO, AL CENTRO IL CASTELLO AVEVA CENTO STANZE ED UNA SERVITU’ MAGNIFICA. UNA SIGNORA GLI FECE FARE IL GIRO DEL CASTELLO: LA CUCINA ERA GIGANTE CON ALMENO TRE CUOCHI, QUATTRO LAVAPIATTI E TREDICI MAGGIORDOMI E C’ERANO QUATTORDICI FORNI E QUATTORDICI FRIGORIFERI.
ENTRARONO IN SALOTTO, ERA ANCHE QUESTO GRANDE, DOVE C’ERA UN DIVANO ENORME, UN TAVOLO LUNGO TRE METRI ACCANTO AL DIVANO E UN TRONO FATTO TUTTO D’ ORO CON DIAMANTI INCASTONATI SOPRA, SUL TAVOLO C’ERA: UNA TORTA DI MORE, POLLO ARROSTO CON SOPRA SALSA BARBECUE, PASTA CON LA PANCETTA, BUDINO, TORTA AL CIOCCOLATO E NOCCIOLE. UNA VOLTA FINITO DI MANGIARE IL SIGNOR HIRAM B. OTIS ANDO’ IN BAGNO, PICCOLO MA BELLO CON UNA PAVIMENTAZIONE D’ORO CON DECORAZIONI MAGNIFICHE. IN FINE LA CAMERA MATRIMONIALE AVEVA UN LAMPADARIO IN DIAMANTE CON UN LETTO GIGANTE E ATTORNO MOBILI REALI.
IL SIGNOR HIRAM B. OTIS DECISE DI ANDARE A DORMIRE MA DURANTE LA NOTTE SENTI UNO STRANO RUMORE E SI SVEGLIO’. NOTO’ CHE IL CASTELLO ERA CAMBIATO E CHE NON CERANO PIU’ I MOBILI D’ORO, CHE LE DECORAZIONI ERANO SPARITE E CHE ANCHE LA SERVITU’ ERA SCOMPARSA. IL SIGNOR HIRAM B. OTIS TREMAVA E DICEVA: “C’E’ NESSUNO?”. IL SIGNOR HIRAM B. OTIS SI INCAMMINO’ VERSO IL BAGNO: ERA PIENO DI RAGNI, MUFFA E TESCHI. IL SIGNOR HIRAM B. OTIS SI INCAMMINO’ VERSO LA SALA DA PRANZO DOVE TROVO’ CUOCHI, LAVAPIATTI E MAGGIORDOMI TRASFORMATI IN PIETRA. IL TAVOLO ERA MARCIO, DEI TESCHI ERANO AL POSTO DEI BICCHIERI. IN FINE DEL CIBO DISGUSTOSO SOPRA IL TAVOLO.
POI SI INCAMMINO’ VERSO IL GIARDINO E LI’ TROVO’ UN AMULETO CAPACE DI TOGLIERE LE MALEDIZIONI. DA UNA PARTE SOLE DALL’ALTRA LUNA. SENTI’ LE VOCI DELLE ANIME DELLA SERVITU’ CHE GLI DICEVANO: “METTI L’AMULETO SOPRA LA FONTANA NEL VERSO DELLA LUNA”.
LE VOCI SPARIRONO, IL SIGNOR HIRAM B. OTIS SALI’ SOPRA LA STATUA E MISE L’AMULETO SU LUNA AD UN TRATTO IL CIELO DIVENNE NERO E L’AMULETO SI ILLUMINO’ AD UN TRATTO IL SIGNOR HIRAM B. OTIS SI TRASFORMO’ IN PIETRA. SI APRI’ UN PASSAGGIO DAL MONDO DEI VIVI A QUELLO DEI MORTI.
I FANTASMI FURONO LIBERI E L’ANIMA DEL SIGNOR HIRAM B. OTIS RINCHIUSA NELL’ ALDILA’ DISSE: “DOVE SONO, CHE COSA MI AVETE FATTO VOI FANTASMI?” I FANTASMI RISPOSERO: “ABBIAMO FATTO UN CLASSICO SCAMBIO: NOI FUORI DAL NOSTRO MONDO E TU DENTRO PER SEMPRE ALMENO FINCHE’ UNA PERSONA NON METTERA’ L’AMULETO SU SOLE E VI SCAMBIERETE I RUOLI.
I FANTASMI CONQUISTARONO LA CITTA’ E IL SIGNOR HIRAM B. OTIS FU IMPRIGIONATO PER SEMPRE.
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