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IL TICCHETTIO DELL'OROLOGIO - Tommaso



Era una giornata come le altre, il ticchettio dell'orologio da taschino del prof ci distraeva dalla lunga e noiosa lezione di storia, era l'ultima ora mancavano giusti giusti tondi tondi 20 minuti alla fine, tutti erano distratti non sapevano cosa fare. Passati 15 minuti il prof bisbigliò nel silenzio tombale che c'era in classe: (fate gli zaini ragazzi), i miei compagni iniziarono a scatenarsi le urla avevano il possesso della classe non riuscivo a sopportare il rumore. Suonata la campanella tutti catapultati verso la porta per uscire dalla classe, io con calma esco mentre aspettavo mia mamma, con la coda dell'occhio vidi il mio prof che stava tramando qualcosa di strano ma non so con precisione cosa, ma io per non destare molto sospetto non mi feci vedere ,mi misi dietro un angolo di un muretto ma non riuscii comunque a vedere bene. Io sapevo che quel giorno stava a scuola anche il pomeriggio a lavorare, allora io tornai il pomeriggio per scoprire cosa facesse di tanto bizzarro.


Un paio di ore dopo ...


Tornai qui alla scuola alle 15.30 ,preciso come un orologio svizzero. Mi avvicinai alla porta cigolante che si apriva e chiudeva con la colpa del vento. Fortunatamente la porta della mia classe era aperta allora io entrai subito e mi misi sotto un banco per non farmi scovare, dentro la classe non c'era nessuno, non l'avevo mai vista cosi vuota, allora io aprii la porta per andare in corridoio, visto che sapevo che il mio prof aveva qualche segreto, io cercai di scopriglielo. Mi precipitai subito nell'aula dove tutti gli insegnanti si recano: o quando hanno un'ora libera o per il dopo scuola. Aprii subito la porta per entrare, guardai l'orario dal vecchio orologio penzolante attaccato al muro ,indicava le ore 4. Mia mamma prima che uscissi mi disse con la sua dolce voce ,torna a casa alle ore 16.30, sopra il tavolo c'erano i vecchi appunti del mio vecchio prof, immediatamente li lessi.

Rimasi sbalordito da quello che c'era scritto ...

Da lontano sentii il vecchio scarico del bagno, mi precipitai subito sotto il vecchio tavolino in legno, con sopra una piccola fotocopiatrice nera ricoperta di polvere .

Sentii il mio vecchio prof, aprire la porta era spaventato e allo stesso tempo ansioso.Stavo immobile come una statuetta in cemento grigio del medioevo, il il mio prof, appena entrato si sedette nella sua cigolante sedia ,aspettai li sotto con calma e calma, dopo poco tempo si alzo' da quella cigolante e vecchia sedia.

Si diresse immediatamente verso la porta con la sua vecchia borsetta in pelle marrone.

Tra me e me mi dissi: "La solita borsetta in pelle marrone da prof."

Subito dopo mi levai da sotto quel vecchio tavolino in legno marroncino, il prof.sbadato come era aveva dimenticati i suoi orribili appunti sopra quella scrivania in mezzo alla stanza .

Tutto ad un tratto sentii dei rumori provenire dal corridoio, allora mi rimisi sotto quel tavolino, a quel punto mi accorgo che quei rumori di passi erano del mio prof., ritornato per prendere i suoi appunti. Appena presi li mise dentro la sua vecchia borsetta in pelle ,guardai l'orologio appeso al muro erano le 16,25 allora tutto ad un tratto aprii la porta e mi guardai intorno...

Non c'era nessuno. Uscii dalla nuova porta in vetro montata da poco e tornai a casa.

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1 Comment


greta.visconti
greta.visconti
May 19, 2022

Bravo Tommaso, ma mi raccomando: attento alle ripetizioni, alla punteggiatura e ai tempi verbali!! Complimenti, si vede che ti sei impegnato e hai raggiunto buoni risultati!

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© 2019 Lauretta Ricci

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