![](https://static.wixstatic.com/media/nsplsh_53357e4dd78f45cd9a5421d5168f48cf~mv2.jpg/v1/fill/w_980,h_1469,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/nsplsh_53357e4dd78f45cd9a5421d5168f48cf~mv2.jpg)
Tra le vette si scorgono tante piccole casette, il cielo azzurro, le finestre riflettevano i raggi del sole del mattino, mentre una fresca brezza accarezza i rami degli alberi provocando una piacevole melodia.
Una stradina di terra si arrampicava tra le casette del paese fino a raggiungere una piccola struttura di mattoni rossi.
Sui tre gradini che portavano all'ingresso c'è una ragazzina accovacciata con il suo caschetto nero che gli copre il viso, le braccia avvolgono le sue gambe lunghe come rami secchi e i suoi occhioni sembravano due laghi profondi che fissavano un monopattino rosso.
Non le andava di giocare da sola, così corse in cucina.
La mamma era talmente occupata a cucinare e a parlare al telefono che non riuscì a sentirla.
Entrò nella stanza accanto, una piccola luce illuminava gli scaffali pieni di libri polverosi. Provò a chiedere al papà seduto dietro la scrivania: “Dai, andiamo fuori a giocare con l'aquilone rosso” disse tirandolo per un braccio.
“Tesoro, ma non vedi che son impegnato? Sto facendo un colloquio di lavoro importante!” rispose il papà.
Con le braccia a penzoloni e la testa bassa percorse il corridoio a raggiungere la stanza di sua sorella.
Era stesa sul letto e le sue dita tintinnavano sui tasti del suo videogioco
Appena si avvicinò una brusca manata le rispose... “Hei! Cosi mi farai perdere la partita!” brontolò la sorella.
La ragazzina andò in camera sua e senza nemmeno accendere le luci si raggomitolò sotto le coperte.
La camera sembrava quella di una sognatrice pronta ad esplorare il mondo.
Il lampadario era a forma di mongolfiera e tante piccole cartine geografiche tappezzavano le pareti.
All'improvviso notò sotto il suo gatto un pennarello rosso mai visto prima, lo prese incuriosita, corse verso il corridoio e disegno una porta.
Ad un tratto sentì un cigolio che la fece sobbalzare e quasi per magia vide la porta aprirsi.
Non credendo ai suoi occhi esclamò: ”Come è possibile?” si avvicinò pian piano finché non ci entrò all'interno e si ritrovò in una giungla, stupita e spaventata pensò... - e adesso? Dove dovrò andare per tornare a a casa?-
La ragazza vide sopra la testa delle lanterne blu.
Incamminandosi vide in un fiume limpido il suo riflesso sfocato.
In tasca aveva ancora il suo pennarello rosso e la ragazzina incuriosita dove portasse quel fiume ci disegnò una barca talmente piccola che ci entrò a malapena ma nonostante questo incominciò a navigare fino ad arrivare in una città antica con tetti dorati, muri pieni di muschio e il rumore di utensili che un fabbro usava per lavorare il metallo.
Alla ragazza gli sembrò di stare a Venezia!
Gli abitanti erano tutti vestiti di giallo fluo tanto da riflettere al buio.
Sembrava un popolo simpatico e tutti la salutarono al suo passaggio e lei rispose con un mezzo sorriso, in fondo non sapeva chi fossero.
Ad un tratto sentì un gran fragore a causa di una cascata davanti a sé tanto da caderci giù.
Tutti erano sconvolti e osservavano la ragazza cadere senza fare nulla.
Nel cadere la ragazza prese il suo pennarello e riuscì a disegnare una mongolfiera con lei all'interno e iniziò a salire in cielo tra l'ovazione della folla e riuscì a distinguere un “buona fortuna!”
Superò le nuvole che le sembravano di zucchero filato e arrivò di fronte ad una nave volante piena di soldati che cercavano di catturare un grande uccello, di color viola con tre code dalla punta rossastra il quale rivolgendosi alla ragazza disse:”aiutami, ti prego, io sono Cabuno, protettore della città e se mi cattureranno tutto sarà perduto.
La ragazza credette alle sue parole ma non riuscì a salvarlo perché i soldati lo misero in gabbia.
Si era fatta notte e la ragazza una volta scesa dalla mongolfiera dentro la nave perché vide nell'albero più alto c'era la gabbia di Cabuno, e riuscì a liberarlo mentre le guardie dormivano pesantemente.
Il capitano dei soldati si sveglio all'improvviso e senza farsi notare piombo sulla ragazza, la catturò e gli butto il pennarello che per lei era importantissimo.
Il capitano della nave si mise a ridere e la ragazzina stava accovacciata su un angolino piena di domande tanto da scoppiare in lacrime.
Smise nel momento in cui vide Cabuno tornare verso di lei con il pennarello rosso tra il suo becco e gli tornò subito la gioia.
Subito ci disegnò un tappeto volante che gli permise di scappare dai soldati che nel mentre si erano svegliati e volò nel cielo stellato insieme al suo amico.
Cabuno la portò davanti a un gigantesco albero, entrarono tra le radici nodose in un luogo buio, e in lontananza videro una fessura dove magicamente sbucarono da una cassetta delle poste ed ad aspettarli c'era un ragazzino
dai capelli corti e neri accovacciata e i suoi occhi sembravano avere il mare dentro.
Il ragazzo nel vederli smise di avere brutti pensieri per la testa e gli rivelò un segreto che Cabuno era stato disegnato da lui con il suo pennarello viola.
I due ragazzini diventarono amici e insieme disegnarono due ruote un telaio di una bicicletta che gli sarebbe servita per scoprire insieme nuovi posti che non avevano mai visto e la ragazzina non sentì più il desiderio di tornare a casa perché finalmente aveva trovato qualcuno con cui divertirsi
Comments