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LA BABYSITTER - Rania



Stava iniziando a piovere lentamente. Non sapevo chi mi stava aspettando a casa: pensavo che ci fosse mia mamma ma invece no, c’era quella baby sitter insopportabile e inquietante. Il suo nome era Charlie Willos, in città c'era chi diceva che era pazza, io ci credevo anche se mia madre ripeteva: "non credere sempre a tutto quello che dicono gli altri, e poi ci serve una baby sitter!".

Questa notte le farò capire che dico la verità e ho già un piano: mia madre andrà a lavoro alle 18:20 e Charlie arriverà 10 minuti dopo, ho paura che questo piano andrà storto se mi scopre sarà la fine.

All’improvviso arrivò Charlie. Me la ritrovai alle spalle mi fece una grande paura, mi sentivo svenire dal terrore. Charlie mi sussurro: "è ora di andare a dormire", la sua voce era dura e fredda come il ghiaccio. Mentre stavo andando a lavare i denti, pronta per andare a letto, sentii suonare il campanello: era il ragazzo di Charlie. Non mi era mai piaciuto, si chiama jack ed era molto duro e prepotente, era stato in prigione due volte ma non si sapeva il motivo. Mi veniva da svenire a pensare che stava dentro casa mia. Mi affacciai dalla cima delle scale e quello che vidi mi lasciò senza fiato: aveva in mano una pistola temevo che mi avesse visto, mi si bloccò il respiro. Sentii il rumore sordo del grilletto e un grido disperato riempì la stanza: la mia baby sitter era morta davanti a me.

 
 
 

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© 2019 Lauretta Ricci

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