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LA CAMERA INCOMPRESA - Tullia



Di chi è quella camera?

Da tutti i componenti della famiglia era considerata la camera del “silenzio”.

Tutto iniziò il 18 novembre 2002, quando nacque il secondo figlio di Andrea e Francesca.

Il bambino si chiamava Riccardo ed era un neonato come tanti altri.

La famiglia era normalissima e tutto procedeva tranquillamente.

Suo padre lavorava in banca e sua madre in un’azienda di moda.

Riccardo e suo fratello Marco andavano d’accordo e passavano tutto il tempo insieme poiché avevano solo 1 anno di differenza. Entrambi erano magri, alti ed avevano i capelli mossi e di un nero profondo, luminoso e caldo. L’unica differenza è che Marco aveva gli occhi di color azzurro molto profondo, simili al blu cobalto, invece Riccardo li aveva verdi, luminosi, freddi ed intensi.

Correva l’anno 2014, Riccardo frequentava le scuole medie nella scuola del suo quartiere, insieme a suo fratello Marco.

Marco era un normale ragazzino di terza media: usciva spesso con i suoi amici, giocava ai videogame, era sempre molto attivo ed era molto estroverso. Riccardo invece era tutto il contrario: non usciva quasi mai, aveva pochi amici, amava la lettura, era molto silenzioso ed introverso e non voleva mai parlare di amici e cose personali.

I suoi genitori credevano fosse solo una fase, perché andava solo in seconda media.

Un freddo lunedì di novembre del 2016, la casa sembrava disabitata, nessuno era a casa, ma invece qualcuno c’era.

Salendo al piano di sopra c’erano Marco e Riccardo, Marco aveva la faccia rossa, le vene del collo che sembravano star per esplodere e i pugni stretti, Riccardo era pallido, i suoi occhi erano gonfi stracolmi di lacrime trattenute, mentre le sue gambe stavano per cedere da quanto tremavano.

“Non servi a niente, sai solo stare in camera tua a leggere e deprimerti, facendo il finto addolorato” disse Marco con disprezzo verso il fratello.

La lite fu causata dal fatto che i caratteri dei due erano molto diversi e per ogni cosa che Riccardo faceva, Marco aveva da ridire.

Riccardo dopo le parole del fratello non disse niente e uscì di casa. Non era mai arrivato a tanto.

Andò nel bosco vicino a casa e si appoggiò ad una quercia.

Ripensò alle parole del fratello nella testa, “Forse ha ragione” pensò, non riusciva a smettere di pensarci, fino a quando che per la stanchezza si addormentò.

Si svegliò alle 4 del mattino e trovò tantissime chiamate perse dalla sua famiglia, ma non aveva né intenzione di richiamarli né di ritornare a casa.

Negli ultimi anni litigava spesso con la sua famiglia e l’ultima cosa che avrebbe voluto era tornare a casa. La verità è che nessuno aveva mai capito cosa aveva dentro Riccardo, e nessuno della sua famiglia avrebbe mai immaginato del bullismo a scuola, che le litigate erano troppo pesanti e di tutto quello che lo feriva.

Oggi la sua famiglia non osa dire davvero di chi sia quella camera, che un volta era di Riccardo. Non ne avevano il coraggio, si sentivano in colpa per tutto quello che gli avevano fatto.

Riccardo non è più tornato a casa.

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1 Comment


greta.visconti
greta.visconti
Feb 17, 2022

È bellissimo e ad effetto, continua così!

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© 2019 Lauretta Ricci

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