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LA QUARANTENA MIGLIORE DELLA MIA VITA - Axel




“Si interrompe la riproduzione del film per comunicare la scoperta di un nuovo virus. Il contatto con un contagiato può causare la morte. Vi consiglio di rimanere a casa, con i vostri amici e parenti. Riusciremo a sconfiggere anche questo.”

Eravamo a casa mia, senza genitori perché erano andati a casa della madre di Gioia, una mia amica. Al solo pensiero mi salì un brivido sulla schiena.

“Ragazzi come facciamo ora? Siamo soli, rinchiusi in questa casa, abbiamo solo 15 anni.” Disse Gioia.

Eravamo 7 amici, io, Nicola, Emanuel, Gioia, Marianna, Arianna e Caterina. Poteva succedere di tutto in quella casa.

Ci guardammo per qualche minuto, i miei amici erano pallidi in viso, si vedeva che avevano paura di cosa potesse succedere.

“Non c’è bisogno di avere paura, nel caso moriamo insieme” dissi io, per togliere un po' quel timore che c’era in giro.

Si misero tutti a ridere, mi mancava quella felicità nell’aria.

“Vogliamo preparare le pizze? Così ci divertiamo un po',poi io ho fame quindi mettiamoci all'opera!” aggiunse Marianna

Mi avvicinai al mobile del soggiorno, era troppo in alto

“Mi aiutate? Non ci arrivo”

“Vai a prendere una sedia no?” disse Nicola

“Non ho voglia” gli risposi io

“Uff, va bene vado io”

Aprì la porta e prese la sedia dalla cucina, la alzò ma appena lo fece cadde.

“HAHAHAHAHA MA NON RIESCI NEMMENO A PORTARE UNA SEDIA IN SOGGIORNO?” disse con un tono ironico Caterina.

“Era pesante la sedia? HAHAHAHA” aggiunse Emanuel.

Iniziammo a ridere, tutti, compreso Nicola.

Mi avvicinai a lui e lo guardai, era per terra con la sedia davanti a sé.

“Vedo che la dovevo prendere da sola la sedia” mi abbassai e presi la sedia, poi gli diedi una mano ad alzarsi.

Salii e aprii il mobile, non feci in tempo a vedere cosa c’era dentro che vidi una valanga di cose cadere sulla mia faccia

“Eccolo il grembiule!” disse ironicamente Gioia, per prendermi in giro.

La guardai con una faccia arrabbiata ma allo stesso tempo mi veniva da ridere, sono una ragazza strana lo so.

“Comunque io ho ancora fame, eh!” disse Marianna

“Ma infatti, vogliamo preparare questa pizza?” aggiunse Arianna

Ci infilammo il grembiule, andammo a prendere il telefono per leggere la ricetta e ci mettemmo all’opera!

“Vado un attimo in bagno intanto preparate gli ingredienti per la pizza”

Tornai, ero vicino alla porta quando vidi la guerra.

C'era Arianna che voleva leggere la ricetta ma Marianna la fermava, perché diceva di essere più brava lei a fare la pizza essendo napoletana, poi c’erano Emanuel e Nicola che si sporcavano a vicenda con la farina e Gioia e Caterina che ridevano.

“COSA STATE FACENDO?!”

I miei amici, invece di rispondere, mi tirarono la farina in faccia.

“ORA VI FACCIO VEDERE IO”

Aprii il frigo e presi le uova e gliele tirai addosso.

Scoppiò la terza guerra mondiale dentro a quella cucina, eravamo ricoperti di farina e uovo, ma non ci importava.

“Andiamoci a cambiare e prepariamo la pizza, ora ho fame anch’io, vado a vedere che ore sono”.

Uscii dalla cucina e presi il telefono, vidi 30 chiamate perse dai genitori.

Quindi chiamai mia madre, mi chiese come stavamo e mi disse che era preoccupata, mi disse anche che al Tg avevano detto che sarebbero stati solo 15 giorni di quarantena e poi saremmo potuti tornare alla normalità.

“Va bene, vado a dire agli altri di rispondere al telefono, ciao!”

“Cosa succede?” disse Gioia

“uno: mia madre ha detto che dovete rispondere alle chiamate perse dai vostri genitori, due: la quarantena durerà solo 15 giorni”

“ok!”

“Io intanto vado al bagno che sono tutta sporca di farina”

“Ma gli altri?” mi chiesi tra me e me.

Andai in corridoio e corsi in bagno.

“Finalmente posso togliere questa sporcizia dai vestiti”

Aprii il mobile a tre scaffali e le mie narici furono invase da un aroma intenso, l odore del profumo preferito di mia madre si sentiva perfettamente, mischiato con l'odore dei saponi che c’erano sul primo scaffale, poi lo richiusi di nuovo perché non trovavo quello che mi serviva, gli indimeumenti puliti.

Non trovavo i miei vestiti, poi vidi che erano vicino alla finestra, mi avvicinai e guardai la finestra, ogni volta mi incantavo a vedere le macchine che passavano e gli alberi che danzavano a ritmo con il vento, poi mi ricordai che c’erano i miei amici che mi stavano aspettando.

Mi vestii e andai di nuovo in soggiorno,

“ECCOMI!” esclamai.

“Ma quanto tempo ci hai messo, noi ci siamo già vestiti” disse Caterina

“e come avete fatto?”

“c’è un altro bagno, come fai a non ricordarti è casa tua!”

“va be, vuoi venire a giocare con noi? Stiamo giocando ad obbligo o verità” disse Nicola per far terminare la discussione.

“OVVIO! È IL MIO GIOCO PREFERITO” dissi.

“Ma la pizza?” domandai dopo poco

“sei stata così tanto in bagno che siamo riusciti a fare anche la pizza, ora è dentro il forno” mi rispose Marianna.

Mi sedetti vicino a Marianna e Caterina, e girammo la bottiglia, Gioia dovette fare l’obbligo a Caterina.

“Cate, obbligo o verità?”

“Mhhh..OBBLIGO!”

“ok”

“Ti obbligo a farci vedere una foto di com’eri da piccola”

“NOOO DAI! PROPRIO QUESTO?!”

“si.”

Caterina prese il telefono ma fu interrotta da Marianna

“Ragazzi, ma cos’è quest’odore?”

“è odore di bruciato” rispose Arianna

Ci guardammo due secondi.. poi capimmo

“AAAA LE PIZZEEE!” esclamammo insieme

Ci alzammo e iniziammo a correre per andare in cucina, sembravamo delle tigri che correvano verso la preda.

Arrivati vedemmo il fumo che fuoriusciva dal forno, avevamo molta paura che si erano bruciate le pizze ma non fu così.

“ragazzi, lo apro io il forno?” dissi con timore

“basta che qualcuno lo apra.” Mi rispose Emanuel.

Mi abbassai, ero davanti al forno, appena lo aprii mi si appannarono tutti gli occhiali, non ci vedevo più niente, ma dovevo vedere se la pizza si fosse bruciata o no.

Presi la teglia, mi ero dimenticata di prendere le presine, quindi mi bruciai.

“AHIA CHE MALE! BRUCIA, BRUCIA, BRUCIA!”

Stavo per lanciare la teglia ma fortunatamente la prese Gioia, ovviamente con le presine.

“grazie.” Sospirai e mi guardai la mano, mi ero scottata.

“tutto bene?” mi chiese Caterina

“diciamo, mi fa male un po’ ma niente di ché”

“okay, ora andiamo a mangiare” disse Marianna, aveva molta fame!

La pizza era metà Margherita e metà solo con il pomodoro e l’origano, io presi la margherita.

Feci un morso, sentii subito il buon sapore del pomodoro e della mozzarella, l impasto era fatto alla perfezione, la pizza era la perfezione.

Finito di mangiare andammo a letto, era mezzanotte.

“vado a mettere il pigiama, voi andate nell’altro bagno se non volete aspettare”

“okay, ma non ci mettere 2 ore come prima eh” mi rispose Gioia

“ va bene, HAHAHAH” le risposi.

Entrai nel bagno, cercai di fare veloce, mi misi il pigiama, mi lavai la faccia e.. FATTO!

Quando uscii vidi tutti già a letto, eravamo abbastanza stanchi, era stata una giornata faticosa, ma davvero bella.

Mi misi a letto anch’io, scrissi a mia madre e a mio padre che andava tutto bene, poi chiusi gli occhi e mi addormentai.

Questi 14 giorni passarono velocemente; non pensammo al virus ma a come divertirci, facemmo le ricette peggiori che trovammo sul web, ma le mangiammo lo stesso, Pensammo a che obblighi fare invece di pensare a preoccuparci per il virus.

Il quindicesimo giorno, ci arrivò una chiamata importante, questa persona disse di guardare il tg quel pomeriggio alle 16:00 poi staccò.

Noi non capimmo bene, poi ci ricordammo che eravamo in quarantena, per colpa di un virus.

“mentre aspettiamo le quattro.. giochiamo a qualcosa?” disse Emanuel guardando il suo orologio.

Mi venne subito in mente di giocare con la Wii, un gioco simile alla Nintendo.

“giochiamo a Just Dance?!” esclamai, entusiasta della mia idea.

Mi dissero tutti che andava bene, quindi presi 7 telecomandi, accesi la televisione e via con le danze!

Ci mettemmo tutti a cantare e ovviamente ballare.

“NANANANANANA”

“LALALALALLALALA”

“TUTURUTUTRTTITU”

Passarono ore, poi vedemmo che erano le 16:00.

“Accendete la TV, c’è il Tg!”

Dopo aver acceso la tv e dopo aver messo il canale, ci mettemmo tutti sul divano per vedere il Tg.

“Buongiorno, siamo qui per comunicarvi che la quarantena è finita, potete uscire.”

Iniziammo ad urlare ed a saltare per la casa, ma un piccolo dispiacere è rimasto, tutto quello che stavamo vivendo in quella casa finì lì.

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7 Comments


greta.visconti
greta.visconti
Feb 04, 2022

* Dovresti riuscire a vedere il mio

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greta.visconti
greta.visconti
Feb 04, 2022

Adesso dovresti riuscire a vedere il mio nome!!

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Axel.
Axel.
Feb 04, 2022
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sisi ora lo vedo :D


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Unknown member
Feb 03, 2022

* è difficile tralasciare le

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Unknown member
Feb 03, 2022

Axel ti ricordi quando a scuola mi dicevi :" Si, secondo me il mio testo è bello ma ci sono troppi dialoghi"? Ecco, ho letto il racconto e mi è venuto da pensare:" Axellll". Ti faccio veramente tantissimi complimenti, hai creato una storia zeppa di piccoli particolari e descrizioni, prestando attenzione alle tecniche studiate. Ho trovato solo qualche ripetizione, ma quasi per niente e, credimi, le tralasciare le ripetizioni... Anche io alle volte le metto. Comunque se vuoi fare una critica di qualsiasi tipo sui miei lavori, sentiti libera. Sappi che non mi offenderò, perché questa è una grande opportunità.

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Axel.
Axel.
Feb 04, 2022
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grazie!


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© 2019 Lauretta Ricci

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