Era una notte buia, il cielo scurissimo pieno di stelle, il vento muoveva le foglie sugli alberi.
Marco stava morendo di freddo.
Cammina, cammina trova una casetta: sembra una di quelle stregate. Le finestre in legno erano tutte rotte, il pavimento scricchiolava sotto i passi, i vetri delle finestre erano rotti e alle pareti penzolavano ragnatele giganti, le porte tutte impolverate, e l’interno puzzava di muffa.
La casa faceva molta paura, trovò una stanza molto piccola dipinta di giallo, Marco voleva restare lì: si sentiva al sicuro, ma la curiosità ebbe la meglio e continuò ad esplorare la casa.
Trovo un’altra stanza che aveva come lampadario una candela che al suo passaggio si accese: la stanza conteneva molte statue, sotto ognuna c’era un nome. Alcune sembravano felici, altre arrabbiate c’erano facce angeliche e facce mostruose, facce di uomini, facce di donne.
Marco era sia impaurito che incuriosito, lo sentiva dal suo cuoricino che batteva fortissimo, lo sentiva perfino nella gola.
All’improvviso si mosse una tenda e apparve un fantasma. Marco cominciò a strofinarsi gli occhi, ma non poteva essere un sogno e infatti il fantasma cominciò a parlare con modi imperativi: “Uomo, scegli una statua e quella deciderà il tuo futuro.”
Marco non sapeva quale scegliere, era indeciso.
Impaurito, come si fa a sapere quale futuro avrai?? Non era neanche troppo sicuro di volerlo sapere. All’improvviso sentì una morsa allo stomaco come un piccolo dolore e capì di aver paura.
Gli disse che prima voleva finire di esplorare la casa e allora il fantasma gli disse: ”Vieni ti presento le mie uniche amiche”.
Marco seppur impaurito la seguì ed entrarono in una stanza identica ad una serra tutta fatta di vetri dove vi erano tantissime piante fiorite e non, a quel punto il fantasma disse: ”Ecco a te le mie uniche amiche!!”
Allora Marco decise di provare ad essere amico del fantasma perché in fondo era solo come lui.
È così che nacque una bellissima amicizia tra due anime opposte.
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