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Un’insolita nebbiolina intrisa di colori avvolgeva l’acqua stagnante del laghetto. Quello strano giorno Filippo e Tommaso decisero di giocare insieme vicino alla riva. “Questa volta il gioco lo decido io! Conta fino a 15!” tuonò Filippo, guardando il compagno con aria di sfida, divertito, fissandolo con vispi occhietti schermati da buffi occhiali gialli. Iniziò a correre, ma ad un certo punto vide delle grandi bolle verdastre gonfiarsi e scoppiare sulla superficie del lago. Filippo ebbe l’impulso di avvicinarsi, si tolse le scarpe e si alzò i pantaloni fino a scoprirsi le ginocchia, si immerse e si avvicinò alle bolle che aumentavano sempre di più. Allungò il braccio per toccare una bolla, ma da sotto l’acqua, come uno specchio riflesso, si allungò un altro braccio. Ormai era troppo tardi… “Filippo!” urlò a squarciagola Tommaso,
“Esci, è tardi!”
“Tana!” fu la risposta, ma del ragazzo neanche l’ombra.
Ma la voce era la sua, impossibile non riconoscerla, squillante e vivace come sempre. Tommaso, perplesso, si fermò e osservò il lago: era limpido e pacifico, la nebbia scomparsa e la luna in alto nel cielo, piena. “Eccomi..” bisbigliò la vocina. Tommaso la riconobbe e, sollevato, si voltò.
Un enorme braccio verde gli afferrò la mano. Nel volto di quella orribile creatura riconobbe gli occhiali gialli e buffi del compagno e i suoi occhietti vispi che lo fissavano intensamente. “Ma.. sei..” balbettò Tommaso. “Vieni con me, abbiamo una missione da compiere”.
L’amico, terrorizzato, ubbidì. Nessuno poteva opporsi alla magia del lago.
Questo mini racconto è stato molto interessante ed coinvolgente, Sei stato bravissimo Fily😊
Fily, sei bravissimo!! Adoro i tuoi occhiali gialli, la faccia vispa e l'allegria che ti caratterizzano tanto quanto questo racconto!