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UN RICORDO PREZIOSO - Sofia Del Principe



“Sofiii buongiorno, è ora di alzarsi, oggi sarà il tuo ultimo giorno all’elementari!”, così la mamma mi svegliò quella mattina. Era arrivato il momento di alzarsi. Aprii gli occhi e un caldo raggio di sole mi colpì il volto. Quella notte avevo dormito pochissimo, provavo una strana sensazione, una miscela fra felicità e nostalgia. Mi faceva male la pancia e non riuscii nemmeno a fare colazione. Erano l’ansia e la “paura” di non vedere più ogni mattina i miei compagni e le maestre. Però, dall’altra parte era contenta che sarebbero iniziate le vacanze, qualche mese più tardi avrei intrapreso un nuovo percorso, avrei arricchito il mio bagaglio di conoscenze e anche conosciuto nuove persone. Ero pronta per uscire di casa, misi lo zaino in spalla:” è leggerissimo!”, esclamai sorpresa. Lo zaino quel giorno era vuoto di libri ma colmo di ricordi. Queste emozioni contrastanti tra loro mi fecero provare una cosa che non avevo mai percepito fino a quel momento. Mi sentivo come un piccolo pesciolino sulla bocca dello stomaco che meno tempo mancava al suono della campanella più si muoveva.

Scesi dalla macchina e nell’incamminarmi verso la scuola, incontrai la mia migliore amica, Nicole. Ci incontravamo quasi sempre la mattina e fu così anche quel giorno. Con lei feci quell’ultima salita fino al cancello d’ingresso della scuola e lì aspettammo con alcuni dei nostri compagni il suono della campanella.

Eravamo tutti contenti, quella sarebbe stata una giornata completamente diversa da tutte le altre vissute negli ultimi cinque anni. Non avremmo avuto compiti da correggere o verifiche da fare ma sarebbe stato un giorno di festa, di saluti ed anche di ricordi. Ecco la campanella:” Drin, drinnnn” e via tutti di corsa a varcare per l’ultima volta la porta d’ingresso. La maestra Roberta era già in classe pronta ad accoglierci con un sorriso spalancato che si vedeva nonostante la mascherina e gli occhi lucidi che brillavano come due stelle. Lei riusciva a trasmetterci sempre emozioni positive e lo sapeva fare come nessun altro. Ci fece scegliere dove sederci e io non ebbi alcun dubbio: il mio posto era sempre stato vicino a Nicole, figuriamoci quel giorno!

Non iniziammo subito a fare baldoria.

La maestra ci consegnò dei fascicoletti che ciascuno di noi doveva compilare inserendo commenti o considerazioni sui quei meravigliosi cinque anni passati alle elementari. Alzai gli occhi verso la L.I.M. e lessi 9:25, era già volata la prima ora. L’ora successiva, prima della ricreazione, ascoltammo la musica, ognuno di noi scelse una canzone. Eravamo tutti in piedi, le urla sovrastavano la musica, sembrava di essere in discoteca. Mi ricordo in modo particolare la canzone “Lady” di Sangiovanni (in quel periodo eravamo veramente in fissa!). Arrivò il momento della ricreazione: quel giorno potemmo farla fuori e dopo aver mangiato rimanemmo lì per ancora un bel po’, quasi fino al termine delle cinque ore. Per fortuna era una bella giornata, almeno il tempo era stato dalla nostra parte (il Covid purtroppo ci aveva privati di molte cose). Nel frattempo ci raggiunsero anche le altre maestre (la maestra Silvia, Laura e Isabella). Erano uscite anche le altre quinte, così ne approfittammo per passare un po' di tempo con loro. C’era chi si rincorreva, chi giocava al gioco dell’elastico e chi a uno, due, tre, stella! Tutti noi della quinta B avevamo portato una maglietta bianca dove ci eravamo fatti firme e dediche a vicenda, con un pennarello indelebile. La mia si differenziava dalle altre: me l’aveva regalata Nicole. Sul retro della maglietta aveva fatto stampare “5^B” e sopra il mio nome. Ma la cosa più bella è che non solo aveva scritto il suo nome ma anche una bellissima dedica! La custodisco ancora dentro la mia scatola dei ricordi. La mamma di un’altra mia amica della 5^D mi aveva fatto il “tocco” con un cartoncino nero. Ci infilammo cappello e maglietta e una collaboratrice ci scattò una bellissima foto tutti insieme, maestre comprese. L’ultimo giorno di elementari stava giungendo al termine. Rientrammo in classe e con lo sguardo fotografai quella stanza dove avevo trascorso 5 anni strepitosi. Ancora mi ricordo perfettamente la visuale dal mio banco, tutti i cartelloni appesi al muro, le risate fatte, la voce dolce della maestra Roberta che ci ha accompagnato fin dal primo giorno della prima elementare. Da quel momento è entrata nel mio cuore e ancora adesso le riservo un posto speciale. Le maestre ci consegnarono un regalo ciascuno, una collanina con l’albero della vita per le femmine e un braccialetto per i maschi. Anche loro erano emozionate e dispiaciute di doverci salutare. Qualche minuto prima del suono della campanella, dalla finestra notammo che lungo la recinzione della scuola c’erano i nostri genitori ad aspettarci con trombette, palloncini bianchi e rossi. Dietro di loro avevano messo uno striscione e due enormi palloncini a forma di “5 e B” di colore argento per abbellire ancora di più il tutto. Iniziammo a metterci in fila e uscimmo dall’aula. Tutti noi, comprese maestre e collaboratori, facemmo un countdown per attendere il suono della campanella; “Drin, drinnnn” questo suono mi rimbombò nel cuore e nella testa per l’ultima volta. Tra le urla ci incamminammo verso l’uscita. Sembrava di fare la sfilata! Più ci avvicinavamo ai nostri genitori, più si sentiva il suono squillante delle trombette. Da dentro l’aula non ci eravamo accorti che avevano anche coloratissimi coriandoli, che ci lanciarono tutti insieme, sorprendendoci. Stavo salutando per sempre quella scuola, le mie maestre e sicuramente alcuni dei miei compagni. Ero presa dai festeggiamenti e non pensavo ad altro ma dentro di me provavo molte sensazioni positive. Ero emozionata ed euforica, il mio viso era sorridente e non sorrideva solo la bocca ma anche i miei occhi. Le guance erano così tanto sollevate che gli occhi sembravano più piccoli del solito. Si fecero le ultime foto, ci scambiammo gli ultimi saluti, quei saluti che fecero scendere lacrime di gioia un po’ a tutti, in particolar modo alle maestre. Tornai a casa con il cuore arricchito, gioioso per aver conosciuto magnifiche persone con le quali avevo condiviso molti anni della mia vita.

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1 Comment


greta.visconti
greta.visconti
Apr 08, 2022

Cara Sofia, non so se ho già scritto un commento ed è il tablet che non me lo segnala oppure se non ho premuto il tasto "Invia"... Comunque il tuo testo è bello e ricco di dettagli, anche noi nella nostra piccola scuola abbiamo avuto la fase Sangiovanni...

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© 2019 Lauretta Ricci

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